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Abstract

La ricerca sulla percezione dell’impiego delle nanotecnologie nei diversi settori industriali ha importanti riflessi in termini economici e politici; nel settore agroalimentare esistono numerosi dibattiti sull’impiego delle nanotecnologie: la regolamentazione normativa è oggetto di discussione da parte di scienziati e comitati tecnici; anche l’opinione pubblica avrà un ruolo determinante in questo processo. Obiettivo del presente lavoro è di esaminare l’accettazione delle’uso delle nanotecnologie nei consumatori di vino; l’indagine è stata effettuata su un campione di consumatori abruzzesi ed utilizzando come prodotto di riferimento la più importante denominazione di origine a livello regionale, il Montepulciano d’Abruzzo Doc. Il settore vitivinicolo abruzzese è stato preso come interessante modello, perché radicato nella tradizione e costretto a confrontarsi con il dualismo “tradizione - innovazione tecnologica” legato alle possibili applicazioni nano-tecnologiche. Per questo motivo sono stati analizzati attributi legati al metodo di produzione (tradizionale o attraverso l’applicazione delle nanotecnologie) e attributi del prodotto quali il contenuto alcolico, il contenuto calorico e il contenuto di solfiti, che mettono in gioco gli aspetti salutistici del prodotto ma anche quelli edonistici e di “naturalità”. Lo studio ha analizzato le preferenze dei consumatori, applicando la tecnica della conjoint analysis, e tentato di classificare i consumatori di vino in base alle attitudini verso l’uso delle nanotecnologie attraverso una regressione logistica. Sono state considerate sia le attitudini verso le nanotecnologie sia le abitudini di consumo

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